Pesci rossi in una bolla
07 Ago 2020
Da piccolissima adoravo i pesci rossi delle fiere, quelli che vinci tirando la pallina o pescando i cigni nella vaschetta. Li guardavo cercando di capire cosa pensassero quegli esserini colorati chiusi in una bolla, così innocenti e spauriti che ispiravano una innata simpatia. Ma anche malinconia. Non sono mai stata capace di prenderne uno. E forse è stato meglio così… Scoprendo i laghi trentini, nella trasmissione alla radio “Specchiarsi in Trentino” mi è venuto naturale tornare a pensare a quei momenti d’infanzia. E pensando ai pesci, ecco quello che vorrei condividere con voi e che io stessa ho imparato grazie al contributo di molti ospiti.
La fauna ittica che abita i laghi del Trentino è molto varia e soprattutto di ottima qualità. Molti sono i progetti di ripopolamento che accomunano le associazioni di pescatori sul territorio (che hanno in carico anche la gestione delle acque) in collaborazione con gli esperti del Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento. Tutti stanno dando ottimi risultati.
Parlando di specie, tra i salmonidi presenti nelle acque correnti del nostro territorio spicca certamente la Trota Marmorata, ma nei torrenti di montagna più diffusa, spesso l’unica presente, è la Trota Fario.
Passando ai corsi di fondovalle troviamo specie ibridate (Trota Marmorata + Trota Fario) e i Temoli. In alcuni ruscelli anche il Salmerino di fonte.
E nei laghi trentini – data la grandissima varietà di ambienti lacustri – trovano condizioni favorevoli tutte le specie presenti nelle acque correnti, con l’aggiunta del Luccio, della Carpa, della Tinca, del Coregone e del Persico Reale.
Un discorso a parte va fatto per il Salmerino Alpino (nella foto), che porta anche un grande valore naturalistico e scientifico. Vive nelle acque fredde e ossigenate dei laghetti alpini d’alta quota, e non raggiunge più di tanto i 20 centimetri di lunghezza. Ha una silhouette slanciata, scaglie molto piccole, testa grande e bocca munita di numerosi piccoli denti. Per riconoscerlo, potete osservare la tipica colorazione brillante, soprattutto nei maschi in epoca riproduttiva: il ventre arancio e le pinne ventrali rosse bordate di bianco. Sono proprio quest’ultime a rendere i salmerini facilmente distinguibili dagli altri pesci anche osservati dall’alto mentre nuotano.
Fin dai tempi del Concilio di Trento è famoso per la prelibatezza delle sue carni. La bontà dei salmerini pescati nel lago di Molveno e nel lago di Tovel è declamata nelle cronache degli storici locali. La popolazione di salmerino del lago di Tovel è ancor oggi, come consistenza, una delle più importanti. in regione. Quella del lago di Molveno è stata in parte ripristinata – dopo lo svuotamento per uso idroelettrico – con la reimmissione di avannotti provenienti dal lago d’Iseo, discendenti dal ceppo di Molveno trasferito a Iseo nel primo dopoguerra dai pescatori di Montisola. ltri progetti di reinserimento vengono portati avanti su altri laghi alpini, tra questi il Lago Copidello, di un sorprendente color smeraldo, circondato da un panorama naturale incantevole che è quello delle montagne della Val di Daone.
Il Salmerino Alpino, però, in quanto specie autoctona è in via di estinzione e la sua limitata distribuzione ai laghi d’alta quota e la sua particolare sensibilità alle modificazioni dell’ambiente rendono necessarie le più severe misure di tutela. Particolarmente pericolosa, poi, è l’introduzione di altri salmonidi che inevitabilmente diventano dei competitori nei biotopi colonizzati in origine dal salmerino.
INFORMAZIONE SULL’IMMAGINE
Tutte le fotografie che utilizzo per la newsletter sono libere da diritti, oppure sono state condivise volontariamente dai nostri ospiti. Nell’immagine di questa informativa un salmerino alpino abitante nel Lago di Colbricon viene misurato nella sua lunghezza. L’immagine ci è stata gentilmente concessa dal Servizio Foreste e Fauna – ufficio Faunistico PAT –
A proposito, la puntata dedicata alla fauna ittica dei laghi trentini va in onda nel bel mezzo dell’estate. Stay Tuned!
Mercoledì 19 agosto con il dottor Leonardo Pontalti del Servizio Foreste e fauna – Ufficio Faunistico PAT e Dario Ballini dell’Associazione Pescatori Alto Chiese.
Stay tuned!
Rai Radio 1 ogni mercoledì alle ore 13.40 a partire dal 1° luglio 2020.
FM 88.6 – 87.9 – 91.00 – 91.3
WEB streaming dal sito Rai Trento
SPECCHIARSI IN TRENTINO – Storia e opportunità dei laghi di montagna, è a cura della Struttura Programmi della sede Rai di Trento, per la regia di Stefano Uccia, conduzione e collaborazione di Silvia Gadotti.
credits photo in home page: free royalty